Teramanità al sapor di cagionetti…

… E di Creola! “Perché se non sanno di rum i cagionetti non sono buoni!” (diceva la mia mamma). Che poi di rum in questa “bevanda spiritosa” c’è ben poco, ma non conta. Conta il profumo e quella nota di caramello che tanto bene abbraccia le castagne in questo dolce tutto di casa mia.

Già perché i cagionetti ognuno li fa col proprio tocco personale: non so se esiste una ricetta esatta, so che si tramandano “ad occhio”, che gli ingredienti non si pesano, ma si mescolano fino a che il sapore non è quello che ti richiama alla mente i Natali da piccola, quando, in piedi su uno sgabello, chiudevi i pugni minuti attorno a quella specie di raviolo per togliere l’aria prima di ritagliarlo.

Erano anni che non li facevamo più a casa e mai, in quasi quarant’anni, li avevo fatti da sola. Era la mia mamma che, con la meticolosità tipica delle “donne di una volta”, preparava il ripieno il giorno prima. Ed era sempre lei che si occupava di fare l’impasto esterno: io l’aiutavo “nell’assemblaggio”. Preparavo la macchinetta dell’Imperia rigorosamente manuale, la rotella tagliapasta: lei stendeva la sfoglia, io il ripieno e così con tanta pazienza sino a finire tutti gli ingredienti, mentre fuori nevicava e il camino scoppiettava. Poi la cottura ripassava interamente sotto il suo controllo. Ricordo che la cucina profumava di Creola anche la mattina dopo.

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Fuori ormai non nevica più, almeno a Natale. Il camino c’è sempre, la mia mamma no, ma il mio babbo un cagionetto “di casa” lo avrebbe mangiato volentieri. Così giovedì sera ho preparato il ripieno “che deve stare per prendere sapore!”

Ho lessato le castagne, con lo schiacciaverdure manuale le ho ridotte in purea, con lo stesso ho sminuzzato cioccolato e mandorle tostate. Poi lo zucchero, la Creola e la cannella fino ad amalgamare tutto prima di porre questo ripieno in frigo sino alla sera dopo. Nel pomeriggio di venerdì ho preparato l’impasto esterno, l’ho lasciato riposare qualche ora al fresco avvolto nella pellicola. Poi, dopo cena, nel silenzio della cucina, mentre babbo e Poldo sonnecchiavano sul divano, lì ho fatti.

“Come quelli di tua madre”: papà non poteva rendermi più orgogliosa, la mattina dopo assaggiandoli.

Come Lei li ho fatti ad occhio, ma ho pesato tutto per avere un’idea, almeno a grandi linee, l’anno prossimo, di dosi e quantità.

Occorrente:

Macchinetta per tirare la sfoglia: io ho usato l’Imperia ereditata dalla mia mamma e un tagliapasta.

Ingredienti:

Per il ripieno:

  • 500 gr di castagne lesse
  • 130 gr di mandorle sbucciate, tostate e tritate
  • 160 gr di cioccolato fondente 75%
  • 65 gr di zucchero di canna
  • 5 gr di cannella in polvere
  • 220 ml di Creola

Per la sfoglia esterna:

  • 1 bicchiere di olio extra vergine di oliva
  • 1 bicchiere d’acqua
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • farina: “quella che si tira” (l’impasto dovrà essere morbido, senza attaccarsi alle dita!)

Procedimento:

La sera prima lessate e sbucciate le castagne. Al mixer riducetele in purea.

Tuffate nell’acqua bollente le mandorle, spellatele e poi tostatele in forno. Passate anche queste al mixer e fate lo stesso col cioccolato.

Mischiate tutti gli ingredienti del ripieno e poi mettetelo in frigo per 24 ore.

Un paio d’ore prima di fare i caggionetti, preparate la sfoglia impastando a lungo, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in un luogo fresco.

Stendete la pasta in una sfoglia molto sottile: se usate la vecchia Imperia manuale procedete per gradi a tirarla fino all’ultimo punto.

Formate tanti mucchieti col ripieno, ricoprite con la sfoglia e siggillatela con i pugni attorno alla crema di castagne in  modo da togliere l’aria. Da ultimo tagliate a forma di ravioli.

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Procedete fino ad esaurimento degli ingredienti. Se avanza l’impasto esterno (e sicuramente avanzerà), potete tagliarlo a strisce e farci delle chiacchiere.

Friggete i caggionetti in abbondante olio di semi di mais bollente: vanno tolti appena vengono a galla!

Certo non sono molto healthy vista la frittura: ma per una volta mi sono concessa uno sgarro. In fondo se mangiati con moderazione hanno mediamente 25 calorie cadauno.

Con questa dose mi sono venuti circa 80 caggionetti… Eccoli, come li faceva la mia mamma:

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Di rientro a Milano, ricomincerò con le mie ricette monoporzione, low cal e low fat: dopo queste feste urge una remise en forme!

Per intanto vi lascio i miei auguri per questo 2019: siate felici, fate in modo che ogni giorno sia il più bello che abbiate mai vissuto. Amate, soffrite, vivete a pieno ogni emozione: qui ed ora… Perchè oggi è il tempo che stiamo vivendo.

Buon anno… Con affetto LaPatty💕

 

 

 

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