Si scrive l’ove e non è un errore.

Dalle mie parti poi, quella “e” finale non la pronunci neanche. Buffo come un apostrofo possa cambiare il senso di una parola che, comunque la scrivi e comunque la pronunci, in fondo sempre di amore parla…

Fino a dieci anni il mio unico compito quando si preparavano le “scrippelle” era quello di rompere “l’ ove”: troppo piccola per i fornelli e troppo difficile roteare velocemente la padella per farle sottili “il giusto”. – “Tu prepara le uova, poi guarda e impara”-, mi dicevi, – “che da grande, quando io sarò vecchia, le farai tu.”-

Io guardavo…

Occorrente:

Una padella antiaderente, meglio se di diametro grande, 28 cm almeno.

Ingredienti:

Dose di base da aumentare all’esigenza:

  • 1 uovo intero
  • 1 cucchiaio da cucina colmo di farina
  • un pizzico di sale
  • 1 uovo di acqua

Dose per monoporzione:

  • 2 uova
  • 2 cucchiai da cucina di farina: io ne ho messo uno di farina integrale ed uno di riso.
  • un pizzico di sale
  • 2 uova di acqua

Vi starete chiedendo cosa sono le uova di acqua: sono uova di acqua! Chiarisco meglio: dovete bucare la superficie di un uovo stando attenti a non rompe troppo il guscio, fate uscire albume e tuorlo da questo foro e riempite con acqua. Qui sotto la foto del mio “guscio misurino”:

Beh, se proprio non ci riuscite, calcolate un 60 ml di acqua per ogni uovo utilizzato, quindi per questa monoporzione 120 ml.

Procedimento:

Mescolate con una frusta a mano tutti gli ingredienti e, nel frattempo, scaldate la padella sul fuoco dopo averla unta con poco olio e tamponato con della carta assorbente.

Versate un mestolo di impasto, roteate velocemente per far espandere il composto e colate l’ eccesso. Girate la crespella non appena i bordi si solleveranno e fate cuocere l’ altro lato. Devono essere sottili, ma non troppo di modo da non rompersi.

Procedete fino ad esaurimento dell’ impasto ricordandovi di mescolarlo spesso onde evitare depositi sul fondo, di oliare ogni tanto la padella e, sul finale se necessario, aggiungete un filo di acqua per mantenere la giusta consistenza del composto fino all’ ultimo. Fate raffreddare le crespelle, poi farcitele con del parmigiano grattugiato e arrotolatele come nell’ immagine qui sotto:

Tagliate in pezzetti di circa 2 cm e disponete in un piatto fondo:

Infine versate sopra del brodo caldo: io ho usato del brodo vegetale, ma tradizione vorrebbe quello di carne e, se preferite, spolverate con altro parmigiano.

Queste crespelle, scrippelle in Abruzzese, oltre che essere mangiate ‘mbusse (in brodo), sono la preparazione base del timballo teramano, altro piatto tradizionale, ma possono essere usate anche per fare cannelloni e fagottini.

Non vi dirò quante calorie hanno ogni 100 grammi, ne se sono a basso contenuto di grassi o altro. Ma vi dirò che sono healthy, molto healthy soprattutto per il cuore… Perché le scrippelle ‘mbusse hanno il calore delle ricette tradizionali che si tramandano di generazione in generazione; hanno il sapore dell’ attesa di poter mangiare la prima crespella, quella che si faceva per vedere se la padella era alla temperatura giusta; sono una “fotografia” nei ricordi di una sediolina rossa, in legno, dove salivo in piedi per poter arrivare al tavolo e arrotorarle: l’ altra cosa che mi era concessa di fare.

Si scrive l’ ove e non è un errore…”is in the air”, ma quello è il Natale che sta arrivando e chissà che per placare le mie farfalle nello stomaco io non debba rivisitare in chiave monoporzione qualche altra ricetta.

Si scrive l’ ove e non è un errore, perché ho guardato ed ho imparato… ma per me le “scrippelle ‘mbusse” non avranno mai più lo stesso sapore mamma❤️

5 pensieri su “Si scrive l’ove e non è un errore.”

Rispondi a IgnisDIARY Cancella risposta

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...