‘O baccalà pure pesce è!

Anzi… ricco di proteine, minerali, omega 3, vitamine del gruppo B e D,  a dispetto dell’aspetto, è stata un’ ottima scelta per variare le mia cena di qualche sera fa.

Farò una confessione: l’idea di prepararmelo giovedì scorso, mi è venuta ripensando ad un evento dei giorni passati dove, per farla breve, mi sono sentita come il “baccalà della situazione”. Lunga storia i sentimenti (non riferiti a quelli di una coppia, ma all’ Amore in generale) e lunga storia il rispetto e la gentilezza, ma non vi tedierò oltre a riguardo: avete una cena da preparare!

Rincasando da lavoro, al super sotto casa, sono partita acquistando il baccalà già ammorbidito disponibile al banco del pesce e, memore del proverbio che dà il titolo a questa ricetta, ho comprato come contorno i friarielli: volevo una serata a tema Napoletano!

Occorrente:

Padella antiaderente o wok.

Ingredienti:

  • 250 gr di friarielli già puliti
  • 2 alici sottosale ben lavate
  • 1 spicchio d’aglio
  • 5 gr di olio evo
  • un po’ di peperoncino fresco (facoltativo)
  • 150 gr di baccalà senza pelle
  • sale e pepe q.b.

Procedimento:

Scaldate il wok o la vostra padella: versateci lo spicchio d’aglio, l’olio, le alici a pezzetti e il peperoncino. Fate andare un paio di minuti a fiamma media, dopodiché versate i friarielli, coprite e cuocete, sempre a fuoco medio, per circa 20 minuti, aggiustando di sale se serve.

A cottura ultimata tenete da parte il contorno e, nella stessa pentola senza lavarla, cuocete pochi minuti il baccalà. Pepate a piacere: qui non ho messo sale perché di suo questo pesce è già saporito, ma se volete potete aggiungerne un po’.

Una volta cotto, con una pinza potete togliere le lische evidenti: in genere in cottura vengono fuori quelle che non si riescono a togliere prima.

Il mio risultato lo potete vedere qui sotto:

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Una monoporzione di tutto rispetto: in totale solo 260 calorie.

Non potevo non accompagnare la mia cena con una Falanghina Campi Flegrei DOC, se non altro perché potevo e volevo giocare in casa. Se non l’avessi avuta in cantina avrei osato con un Dolcetto d’Alba DOC. Anzi se optate per il secondo vino in abbinamento suggeritovi, non dimenticate di farmi sapere come trovate l’accostamento.

Chiudo questo articolo con un pezzo di una poesia sul baccalà e l’amore in cui ben si evidenziano l’analogia fra semplicità e genuinità dell’uno e dell’altro. Cose, queste ultime, che sempre più spesso non ci appartengono più!

-‘O baccalà nun è fesso-

… mentre tu ti senti furbo e figo

nelle mortali mode dell’intrigo

io mi lascio andare nell’umore

scivoloso e molle

dell’amore senza difese.

Per te songo’nu baccalà…

-Ferdinando Tricarico-

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